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- Sneakers basse scarpe da donna nike - Zalando.it. Discover our latest collection of scarpe da donna nike Come to designer Luxury Items outlet online store Milan, Galliani teme l'effetto Mancini: "Nel derby per noi sarà più dura" - Repubblica.it Adriano Galliani(ansa) MILANO – La sfortuna di avere il derby all'interno delle settimane di spinta propulsiva provocata da un ribaltone in panchina. Il Milan sembra molto preoccupato dall'effetto Mancini. Adriano Galliani dà concretezza a questo timore che aleggiava nell'aria: "Le statistiche internazionali dicono che il cambio di allenatore crea una scossa per circa tre settimane, poi tutto torna come prima. Quindi per noi ci sarà qualche difficoltà in più", dice l'ad del Milan a margine della consegna del premio "Il bello del calcio", dedicato alla memoria di Giacinto Facchetti, a Francesco Totti.PIANI COMPLICATI - La sfida con l'Inter sarà la prima dopo l'esonero di Mazzarri e l'arrivo di Mancini: cadrà a otto giorni dal primo allenamento dell'ex tecnico di City e Galatasaray, andato in scena sabato scorso. "Tre o quattro partite, poi tutto torna normale. Il cambio di panchina complica molto le cose per noi". Il Milan ha solo un punto in più dell'Inter finora guidata da Mazzarri. Ma Inzaghi non corre rischi. "Pippo è in una situazione molto diversa. E' molto amato dai tifosi, quindi non credo che potrà avere dei problemi", dice Galliani che confida nella risalita di El Shaarawy: "Ho visto un ottimo Stephan ieri contro la Croazia. Può fare bene nel derby. Ho visto anche un buon De Sciglio".TOTTI SOGNO SFUMATO - Saranno fondamentali anche i giocatori indisponibili: "Gli infortunati decidono queste partite. Noi in questo momento ne abbiamo un po' ma la situazione è normale e non preoccupante". Infine un'ammissione su un inseguimento di mercato illustre: "Abbiamo provato a portare Francesco Totti al Milan quando era ragazzo, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo subito capito che era impossibile fargli lasciare Roma". Anche l'ex Kakà sottolinea il possibile impatto della svolta in panchina in casa Inter: "Quando si cambia allenatore c'è sempre una carica in più, ma noi giochiamo in casa e vinceremo - dice a Milan Channel - Mancini inizierà il suo ciclo dopo il derby. Il Milan sta migliorando. Speriamo di riuscire ad arrivare in Champions League a fine stagione".MENEZ RIVUOLE LA NAZIONALE - Motivazioni doppie per Jeremy Menez in vista del derby. "Quando ho firmato per il Milan, l'ho fatto anche per ritrovare la maglia della Francia. La Nazionale è sempre nel mio cuore. Ogni volta che ci sono le convocazioni, spero di esserci pure io. So che il Ct mi guarda e quindi tocca a me dimostragli di poter ritornare", dice l'attaccante transalpino, convinto della scelta tattica di Inzaghi che lo fa giocare da "falso nueve": "Mi piace giocare al centro, è lì che sono più efficace"..
Una scarpa al giorno: il sandalo gabbia di Morgan scarpe da donna nike , Il liceo classico? Assolviamolo, ma va riformato - Repubblica.it (ansa) TORINO - Il liceo classico è assolto, perché "il fatto non sussiste ". Ma dovrebbe essere riformato al più presto. Così, al Teatro Carignano, una corte già fortemente influenzata da una serie di opinioni favorevoli al liceo più antico d'Italia, da Luciano Canfora a Ivano Dionigi, ha deciso ieri, dopo un processo organizzato dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, dal Miur e da Il Mulino, dove l'economista Andrea Ichino e il semiologo e scrittore Umberto Eco sostenevano l'accusa e la difesa. Un processo guidato da Armando Spataro, procuratore capo a Torino, e accompagnato da testimonianze e "tifo", nonché grida di dolore e di richiamo al cambiamento di insegnanti e studenti. Ma anche di argomenti che hanno trionfato, come l'invito di Eco a considerare che la cultura classica è utile e forse indispensabile, a chi deve progettare il software di un computer. Ecco gli argomenti principali con i quali Eco e Ichino si sono "sfidati", con ironia il primo, con passione e dovizia di dati il secondo. Ma oltre che di scuola si è parlato moltissimo dei modi italiani, e non solo, di formare una classe dirigente.Andrea Ichino: In questo processo cercherò di far condannare il classico perché inganna alcuni studenti, che lo scelgono per avere strumenti migliori. E poi perché è inefficiente e perché è figlio della riforma Gentile, la "più fascista delle riforme", che voleva creare una scuola di élite impedendo alle classi svantaggiate di accedervi.Umberto Eco: Sono d'accordo: il classico non prepara meglio dello scientifico, ma prepara in modo uguale. Ed è vero che Gentile non aveva fiducia nelle materie scientifiche. Nel liceo classico che ho fatto io c'era perfino pochissima storia dell'arte, la studiavamo solo su un vecchio manuale, il Pittaluga, con le foto in bianco e nero. E si erano dimenticati di spiegarci che Leonardo era un genio della pittura, ma non sapeva granché di chimica dato che molti suoi affreschi si scoloriscono.Ichino: Nessuno vuole davvero abolire la cultura umanistica. Ma in Italia le competenze matematiche sono sconosciute al 70 per cento degli adulti contro il 52 medio degli altri paesi: forse è ora di restituire qualcosa. Occorre ripensare un equilibrio. Le ore non sono illimitate. Dobbiamo scegliere: studiare i mitocondri, dove si ritiene ci sia l'origine della vita di tutto il pianeta, o l'aoristo passivo e le origini della nostra cultura?Eco: Ripensare un equilibrio vuol dire insegnare meglio il latino, dialogando in latino elementare, introdurre per tutti i cinque anni almeno una lingua straniera, e perfino la storia dell'arte. Anche il greco si può cambiare, aumentando le traduzioni del greco della koiné e di quello che anche Cicerone parlava. Propongo l'abolizione del liceo scientifico e la nascita di un'unica scuola, umanistica e scientifica.Ichino: Su 1700 studenti bolognesi che si sono candidati al test per entrare alla facoltà di Medicina, quelli del classico erano avvantaggiati rispetto a quelli dello scientifico perché il loro voto di maturità era superiore di un punto e più rispetto alla media della scuola. Ciò nonostante, sono andati peggio nei test di chimica e di fisica. E se si paragona l'andamento al test con le medie successive degli esami si vede che a Medicina va meglio chi ha superato meglio la prova.Eco: Ma chi ci dice che i test di medicina così come sono vadano bene? Che controllino anche la conoscenza memoriale, che pure è utile? E che invece non creino sacche di iperspecializzazione dove chi cura una malattia rara non sa più curare il raffreddore?Ichino: Quello che sappiamo è che in Italia avere il padre laureato conta 24 volte di più per ottenere, da adulti, un reddito elevato. In America si arriva al massimo a 6 volte e ciò che conviene davvero non è tanto nascere nella famiglia giusta, ma provvedere a laurearsi in proprio. Per tacere del fatto che non solo l'inglese, ma anche l'arabo o il cinese possono essere oggi necessari.Eco: Ma abolire la cultura classica serve solo a perdere la memoria, a farci vivere in una società orientata sul presente. Con le conseguenze che sappiamo: nessuno sa dire in che anno Mussolini e Hitler stipularono il primo accordo, nessuno dice che era il 1936. Lo stesso Hitler non doveva aver studiato bene la storia napoleonica, altrimenti avrebbe saputo che non si può invadere la Russia senza dover affrontare almeno un inverno. Quanto a Bush, invadendo l'Afghanistan non si era informato da nessuno su come mai né Inghilterra né Russia l'avevano già fatto nei secoli precedenti: realtà orografica e rivalità tribali rendevano l'impresa difficile.Ichino: Ma se il liceo classico è così fondamentale, mi sapete spiegare come mai nessuno lo riproduce in altri paesi? O perché anche nazioni come la Francia e la Germania lo hanno abolito e oggi riescono a reagire alla crisi meglio di noi? E perché invece di imporre a un ragazzo di 14 anni un menù fisso non glielo si propone invece a' la carte, lasciandogli la possibilità di scegliere un po' alla volta quali corsi frequentare? Vi suggerisco di guardare alla Boston Latin School.Eco: È vero, un mio nipote frequenta a Roma un liceo francese e in effetti ha potuto scegliere a' la carte, decidendo per greco ed economia. Non è troppo appassionato alla grammatica, ma ama molto il modo in cui il suo professore passa facilmente da quella alla civiltà di Atene antica. E forse così scoprirà un poco anche i misteri dell'aoristo.Ichino: Ma perché la nostra futura classe dirigente, o presunta tale, studia per anni il greco e il latino, passa il tempo a fare versioni, e alla fine non parla nessuna di queste due lingue mentre l'inglese o il francese sì?Eco: Perché c'è modo e modo di studiare latino e greco. Adriano Olivetti cercava e assumeva oltre agli ingegneri anche persone con cultura umanistica, educate sulle avventure della creatività. Io stesso del resto appena ho avuto uno dei primi computer di Apple ho imparato a programmare un sistema per riprodurre i sillogismi classici sulla base della mia conoscenza di Aristotele. Non è vero dunque che un informatico sia un semplice esecutore di equazioni, anche se non è necessario che abbia letto i formalisti russi per pensare all'intertestualità.Ichino: Il liceo classico è iniquo perché non dà strumenti adeguati alla società, e dunque contribuisce a ridurre la mobilità sociale. La storia è certamente utile, ma dopo aver studiato quella e la filologia ci sono molte altre cose che uno studente deve fare. E tra queste utilizzare informazioni qualitative, di tipo scientifico, per risolvere i problemi.Eco: È in un certo senso la mia proposta di un unico liceo. Si deve studiare il teorema di Pitagora, ma anche la sua teoria sull'armonia delle sfere. E il suo terrore dell'infinito.Applausi, riunione della corte, sentenza dopo un'ora soltanto. scarpe da donna nike,Egitto, chiesta la pena di morte per l'ex presidente Morsi - Repubblica.it Mohammed Morsi(ap) IL CAIRO - Deposto dall'intervento dei militari il 3 luglio del 2013, l'ex presidente egiziano Mohammed Morsi adesso si trova addosso l'accusa di essere stato "una spia per conto di Hamas e di Hezbollah", con relativa richiesta di pena di morte dei procuratori che lo accusano in un tribunale del Cairo. La richiesta che la procura generale ha fatto alla Corte d'Assise coinvolge nell'operazione di "spionaggio" anche altri 35 membri dei Fratelli musulmani, il movimento politico di Morsi che dal luglio 2013 è stato messo al bando dai militari egiziani ed equiparato a una organizzazione terroristica. E' molto probabile che la richiesta di pena di morte per Morsi verrà rigettata dal tribunale, ma è altrettanto sicuro che l'ex presidente e i suoi compagni verranno condannati a pesanti pene di carcere per la loro attività politica e per aver guidato il governo dell'Egitto dopo le elezioni del 2012.Morsi nell'aula del tribunale ha tenuto un comportamento dignitoso, anche sprezzante nei confronti dellaCorte: ha chiesto una copia della Costituzione del 2012 e carta e penna per preparare da solo la sua difesa.I procuratori lo accusano di aver trasferito segreti nazionali a gruppi stranieri legati a formazioni jihadiste per mettere a segno atti terroristici in Egitto. Secondo i giudici i Fratelli Musulmani nel 2012 si stavano preparando a dichiarare il Sinai "emirato islamico", nel caso in cui alle presidenziali avesse vinto l'avversario di Morsi, Ahmed Shafiq, ex premier di Hosni Mubarak. Ormai da parecchi mesi in tutto l'Egitto si susseguono i processi contro membri della Fratellanza musulmana incarcerati dopo la rimozione di Morsi dal potere: altri 700 militanti della Fratellanza sono stati condannati a morte, ad esempio, nel distretto di Minya, con l'accusa di aver fomentato gli scontri che hanno infiammato il paese per parecchi giorni dopo il luglio del 2012.A parte la stretta contro Morsi e il suo partito, il governo guidato dal presidente Sissi sta procedendo rapidamente nella normalizzazione delle forme di dissenso che hanno contestato la presa di potere dei militari nel luglio 2012. Di recente perfino 56 giudici sono stati sospesi per aver sostenuto proprio il presidente Morsi al momento della sua destituzione. I giudici potrebbero essere messi in pensione anticipatamente.
- silver wing/purple/platinum scarpe da donna nike, Lavoro, pronti indennizzi esentasse se licenziati non fanno causa - Repubblica.it Matteo Renzi(ap) ROMA - A questo punto, nove mesi dopo il giuramento di Matteo Renzi al Quirinale, non c'è più un solo banchiere centrale, esponente di governo europeo o investitore estero che non presenti quella domanda. Giunti al cuore di ogni incontro privato, è sempre la stessa: cosa c'è dentro la scatola della riforma del lavoro, e quando quell'oggetto salterà fuori. Più che sui decimali di deficit, è sui dettagli e la portata della revisione delle regole sul lavoro che si gioca la posizione politica dell'Italia in Europa e la sua tenuta finanziaria sui mercati nel 2015. A Palazzo Chigi questa pressione si avverte ed è anche per questo che in questi giorni si lavora per precisare gli ingranaggi del Jobs Act, e gettare le basi di quella che, nei piani, dovrebbe essere la fase due della riforma del lavoro. Il Jobs Act, con il contratto a tutele crescenti per i nuovi assunti, partirà da zero e riguarderà circa 1,5 milioni di dipendenti in più ogni anno su 23 milioni circa di occupati: è un intervento che per ora cambia solo al margine il mondo del lavoro. La seconda fase invece interessa la grande maggioranza, perché riguarda la contrattazione collettiva.Prima di avviarla, probabilmente in gennaio, il governo deve chiudere sui nuovi contratti del Jobs Act e l'intenzione è di farlo introducendo una novità: forti incentivi economici al datore di lavoro e al dipendente a chiudere gli accordi su un licenziamento economico sulla base di un pagamento deciso entro pochi giorni fra le due parti. La misura riguarderebbe solo i contratti permanenti di nuovo tipo, quelli firmati a partire dal 2015. L'indennizzo può arrivare gradualmente fino ai 24 mesi di salario ordinario, a crescere con l'anzianità di servizio sulla base di griglie fissate per legge. Ma soprattutto, nelle intenzioni del governo, l'accordo senza giudice chiamato "conciliazione espressa " dovrebbe essere interessante per entrambe le parti. Per il datore di lavoro, lo sarebbe per due ragioni: l'indennizzo concordato entro cinque giorni con il dipendente è meno oneroso di quello che può decidere il giudice dopo un ricorso, e il lavoratore che lo accetta rinuncia al diritto di andare poi in giustizia. Anche per il dipendente licenziato ci sarebbero due motivi per accettare una transazione con l'impresa. In primo luogo, con il nuovo contratto permanente, l'indennizzo che gli viene versato sarebbe tutto o in buona parte esentasse: il governo sta studiando il modo di far sì che quella somma, fino a due anni di salario, sia intascata per intero o quasi dal lavoratore senza pesare nella denuncia dei redditi. Inoltre il lavoratore licenziato saprebbe già, dall'inizio della trattativa con l'impresa, che in caso di ricorso ha sì la possibilità di avere un indennizzo più alto, ma con l'onere delle spese legali e senza lo sgravio fiscale.Così il governo punta a creare incentivi per alleggerire le procedure e sgravare i tribunali, lavorando sui dettagli dei decreti attuativi del Jobs Act. Le cause di licenziamento per ragioni economiche o organizzative saranno definite con fattispecie precise: si va dal cattivo andamento dell'impresa, alle difficoltà del mercato, al cambiamento organizzativo, fino al rendimento insufficiente del singolo. Anche i motivi di un licenziamento disciplinare saranno precisi nei dettagli, in modo da definire per legge i vari scenari e lasciarli il meno possibile all'interpretazione del giudice. Per le imprese fino a 15 dipendenti, l'indennizzo potrà poi arrivare a un massimo di sei mensilità e non di 24 come per le altre.A gennaio poi il governo punta a far partire la fase due della riforma: quella che potenzialmente riguarda gran parte dei dipendenti, non solo i nuovi assunti. Per allora, Palazzo Chigi intende aver pronto e distribuito alle parti sociali un "libro bianco " di proposte per rafforzare di molto la contrattazione decentrata a livello di azienda, distretto o filiera produttiva, rendendola prevalente sui contratti nazionali uguali per tutte le imprese. L'obiettivo è chiudere su questo a giugno. Questo sistema è praticato quasi ovunque in Europa: le aziende fissano gli orari, i turni o i salari in base alle proprie necessità specifiche e alle condizioni per stare sul mercato. Molti datori di lavoro in Germania hanno salvato così l'occupazione durante la crisi del 2009. Ma in un'Italia a inflazione zero, ciò comporterebbe un'ulteriore scivolata verso la deflazione. Solo la Bce a quel punto potrebbe aprire la rete di sicurezza per evitare un'esplosione dei livelli di debito.© RIPRODUZIONE RISERVATA scarpe da donna nike Assange: "Pronti altri documenti segreti". In arrivo nuovi "spy file" di Wikileaks - Repubblica.it NUOVI DOCUMENTI segreti verranno presto resi pubblici. Lo ha rivelato Julian Assange. In teleconferenza dall'Ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove è rifugiato dal giugno del 2012, il fondatore e caporedattore di Wikileaks è intervenuto all'interno di un simposio, Fiction and Reality: Beyond the Big Brother, organizzato dal Festival del Cinema di Lisbona ed Estoril (Leffest). Nei giorni precedenti erano stati ospitati Noam Chomsky, Eben Moglen e Edgar Morin. Con una barba bianca più che pronunciata che spiccava sullo schermo della sala del cinema di Estoril, Assange ha accusato Google di essere al servizio del governo degli Stati Uniti e ha ricordato quanto sia pericoloso che le agenzie di intelligence cerchino di controllare il maggior numero possibile di dati e informazioni sui cittadini: "dubito che la sorveglianza di massa sia la via adatta per combattere il terrorismo", ha ammonito, aggiungendo poi che nella nostra società sono in discussione i diritti individuali e collettivi: "l'accentramento delle informazioni in poche mani conduce direttamente verso un ennesimo totalitarismo".Assange, invecchiato da una vita da recluso: fotoconfronto Dopo aver parlato di sé ("Non mi lamento della mia condizione, perché altri hanno subito un destino peggiore del mio. Io ancora non sono finito in carcere"; "vivere qui, nell'ambasciata, è come abitare in una terra di nessuno"), e aver assicurato che Wikileaks, nonostante i molti attacchi subiti, "continua ancora a funzionare", Assange ha affondato il colpo: "Vorrei dire che non posso rivelare nulla perché è un segreto - ha scherzato il giornalista australiano - però sì, è vero, stiamo preparando un altro spy file di Wikileaks".