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- SCARPE BASKET nike air max colorate - negozio sportivo. 2013 famous Luxury Items Outlet store here nike air max colorate Of these products are low price Facebook, attenzione alla pubblicità: la beffa dei siti che vendono merce contraffatta - Repubblica.it ACCENDERE la tv e vedere la réclame di un negozio che vende merce contraffatta. Sembra impossibile, invece succede. Siti che ricalcano in tutto e per tutto le piattaforme dei rivenditori ufficiali. Stessi loghi, stessa grafica, stesso template: è difficile distinguerli dagli originali. Riescono a filtrare la selezione del popolare social network e a inserire le loro promozioni. Con lo scopo di attirare l'attenzione degli utenti, convinti di acquistare i prodotti dei loro brand preferiti. Il tutto senza troppi problemi. Una vera beffa per le grandi griffe e non solo. A fare luce sul fenomeno è uno studio condotto da un team tutto italiano: composto da due autori, Andrea Stroppa e Agostino Specchiarello; più il revisore Stefano Zanero, esperto di sicurezza e ricercatore del Politecnico di Milano. Una ricerca sviluppata all'interno del progetto Cyber Security - Horizon2020 dell'Unione Europea, in collaborazione con TSC.La falla punta dritta al cuore dei guadagni di Mister Zuckerberg: le sponsorizzazioni mirate. Cioè le decine di ads che compaiono sia sul lato destro della nostra bacheca sia nel nostro newsfeed, subito dopo aver cliccato "Mi piace" su una determinata pagina o aver visitato un certo sito. Messaggi confezionati su misura per noi. Ci rimandano, quasi per magia, a ciò che è stato oggetto delle nostre ricerche nelle ultime settimane. Con tanto di voli per Parigi, se su BigG avevamo digitato Torre Eiffel. Un fenomeno in crescita che sta diventando sempre più raffinato grazie ai nuovi metodi di tracciamento: non usano più solo i tradizionali cookie, diventati obsoleti e inefficaci per i dispositivi mobili, ma tecnologie più sofisticate. Capaci persino di comprendere le nostre emozioni. L'unico obiettivo: segnalarci il prodotto giusto, al momento giusto. Un giro d'affari che, con buona pace della nostra privacy, ha fatto incassare al papà di Facebook 806 milioni di dollari solo nell'ultimo trimestre. #video-99371563 {position:relative;}#video-99371563 .overlay-play {position:absolute;width:100px;height:100px;left:229.0px;top:120.5px;background:transparent url('http://video.repubblica.it/common/static/player/2014/images/rrtv/player-placeholder-play.png') center center no-repeat;} Condividi "L'inghippo", spiega Andrea Stroppa a Repubblica.it, "è che chiunque riesce a pubblicare la propria inserzione, senza che ci siano degli accurati controlli". Una mancanza di attenzione contro cui lo scorso febbraio aveva già puntato il dito il Wall Street Journal, accendendo i riflettori su siti di incontri per adulti, cure dimagranti e armi, finiti tra gli sponsor destinati ai più giovani. Per testarla i ricercatori si sono concentrati sui prodotti di moda e per 6 mesi ne hanno collezionato la pubblicità. Grazie a una botnet, cioè a degli account profilati a mano e gestiti in modo automatico attraverso un software. Il risultato: oltre a sponsor di rivenditori ufficiali, sulle bacheche monitorate hanno fatto capolino anche promozioni che rimandavano a store di merce falsa. Una fetta pari al 24 per cento, non poco. Prosegue lo studioso: "Abbiamo individuato oltre venti casi, ma nel dettaglio ne abbiamo analizzati quattro. Uno commerciava Ray-Ban. Altri due rivendevano dei falsi Louis Vuitton. Mentre discountbrandshop.net era un bazar di prodotti contraffatti. Dentro si trovava di tutto: da borse Prada a scarpe della Hogan".Attenzione: contattandoli si rischia non solo di acquistare un prodotto fasullo, e probabilmente scadente, ma anche di mettere in pericolo i nostri dati personali. "Un altro problema", aggiunge infatti Stroppa, "sono i sistemi di pagamento offerti. Perché, a differenza delle piattaforme tradizionali che si appoggiano a servizi come PayPal, queste fanno capo a dei gateway cinesi che sono del tutto insicuri. Dietro c'è pochissima trasparenza". Quali sono i rischi? Per fare un esempio è come se per una transazione bancaria ci affidassimo non alla nostra banca di fiducia, ma a un perfetto sconosciuto. "Non c'è assistenza legale né governance. Sul piano tecnico, la crittografia usata è spesso obsoleta. Proteggersi è impossibile perché i siti sono spesso fatti molto bene. Ci sono persino dei loghi che certificano la sicurezza dei pagamenti: si tratta di falsi. Una soluzione potrebbe arrivare da una patnership tra Facebook e le aziende e da una sorveglianza più stringente". Una truffa che - sostiene il team - potrebbe far capo a delle vere e proprie organizzazioni criminali. Soggetti forse diversi, ma che seguono un comune modus operandi. Primo step: fare scorta di domini, preferibilmente in Cina, dove è possibile scegliere nomi simili a quelli usati dai rivenditori ufficiali. Secondo step: ottenere un hosting. Terzo: far conoscere la propria impresa, comprando un'inserzione su Facebook. Ciak, il business può cominciare. LEGGI LA RICERCAA mancare però sono i dati complessivi. Difficile stabilire la percentuale totale di questo tipo di pubblicità. Così come gli acquisti fatti sulle fake piattaforme grazie alla promozione sul social di Menlo Park. Conclude Stroppa: "Monitorare tutte le sponsorizzazioni è oggettivamente infattibile. Abbiamo preferito puntare su una ricerca qualitativa piuttosto che quantitativa. Con cui vogliamo segnalare che il fenomeno esiste. Anche se non sappiamo quanto è grande e diffuso". Del resto, il mercato della contraffazione sembra aver raggiunto dimensioni da capogiro. Un volume d'affari internazionale da 500 miliardi di dollari l'anno, secondo le stime della World Customs Organization. Stando ai dati della Guardia di Finanza, è invece pari a 130 milioni di euro il valore dei beni sequestrati in Italia nel 2013. Con un aumento del 25 per cento rispetto al 2012. Online si gioca ormai il grosso della partita. Lo dimostra la cronaca: ben 105 sono i siti sequestrati dall'inizio dell'anno dalle Fiamme Gialle che attraverso l'ecommerce vendevano prodotti contraffatti. E se prima alla promozione pensavano e-mail e forum, ora quale strumento è più gustoso di Facebook con 1 miliardo e 350 milioni di utenti? Una relazione ancora tutta da sviscerare.Intanto i vertici del social network fanno sapere a Repubblica.it di essere a conoscenza della situazione e di aver adottato le contromisure necessarie. "Vietiamo - dice un portavoce - gli annunci ingannevoli e fraudolenti sulla nostra piattaforma e rispondiamo sulle segnalazioni che riceviamo. Per applicare le nostre policy, abbiamo investito risorse significative nello sviluppo di un robusto programma di revisione delle inserzioni, che include analisi automatiche e manuali degli annunci"..

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Samsung, svolta sugli smartphone: meno modelli e prezzi più bassi - Repubblica.it (reuters) SEUL - Samsung cambia rotta: basta con la frammentazione dei modelli, meglio ridurli di numero e rafforzare l'offerta sulla fascia bassa di prezzi. Dal prossimo anno. Il gigante di elettronica coreano reagisce così alle perdite di posizioni subite negli ultimi trimestri annunciando una sterzata che gli analisti attendevano da tempo. A confermare il cambio di direzione, che si opererà ormai soprattutto dal 2015, è stato il responsabile delle relazioni con gli investitori, Robert Yi durante una conferenza a New York, secondo quanto ha poi confermato un portavoce della società coreana.Il tutto dopo che nel terzo trimestre Samsung ha accusato un nuovo pesante calo sugli utili netti, praticamente dimezzati rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Secondo la società di ricerche Idc, la quota di Samsung sul settore si è abbassata al 23 per cento dal 35 per cento che deteneva nel 2013, mentre Apple che da sempre si concentra su modelli di fascia più alta con l'iPhone, a fronte dei vari Galaxy della casa coreana, detiene un 12 per cento. Ora il gruppo si appresta a contrattaccare l'assalto che negli ultimi due anni è stato lanciato, in questo ricchissimo segmento di mercato, dai produttori cinesi come Huawei, Lenovo e Xiaomi, rafforzando le sua gamma sugli smartphone new entry. nike air max colorate , Hamid: "Pieni di rabbia scelgono la guerra santa Ma sono pochi" - Repubblica.it Mohsin Hamid GIOVANI occidentali che lasciano tutto per seguire la via dell'estremismo e si trasformano nei peggiori nemici del mondo che li ha visti crescere. Le affinità fra le notizie di cronaca delle ultime ore e la trama del suo romanzo più famoso non sfugge a Mohsin Hamid, lo scrittore pachistano divenuto famoso in tutto il mondo con il suo Fondamentalista riluttante, uno dei libri-chiave della letteratura post 11 settembre, la storia di un giovane del Punjab che trova soldi, amore e carriera a New York ma lascia tutto e sceglie la violenza quando la tempesta seguita all'abbattimento delle Torri gemelle travolge il uso mondo.Sono tanti in queste ore a puntare il dito contro le seconde generazioni, i figli dell'immigrazione che si sono rivoltati contro i paesi dove sono cresciuti. Lei concorda?"Ci sono diversi fattori da considerare. Da una parte il fatto che parliamo di giovani e da sempre i giovani sono pronti a seguire la chiamata delle ideologie, per quanto violente. È la storia, basta pensare a quanti ragazzi tedeschi si sono uniti con entusiasmo alla gioventù hitleriana o al fascismo in Italia. Dall'altra è giusto sottolineare che, per quanto pericolosa, parliamo di una minoranza. La maggior parte dei giovani musulmani che vivono in Occidente trova disgustose le azioni dell'Is e le condanna".Cosa guida la minoranza violenta allora?"La rabbia per la direzione che il mondo ha preso. Questa rabbia li rende facili prede per chi su Internet predica l'odio e la violenza e li spinge verso l'estremismo, gli fa pensare che usare i metodi dell'Is sia un modo giusto per portare avanti le proprie rivendicazioni. Questo passaggio deve preoccuparci".Che provvedimenti dovrebbero prendere i governi occidentali?"La domanda che dovremmo porci è in che tipo di società vogliamo vivere. Se vogliamo una società sicura al cento per cento, dobbiamo pensare solo al pericolo e a come prevenirlo, che vuol dire rinunciare alla libertà di parlare, di comunicare e a modo altro. Io credo che dobbiamo trovare un equilibrio fra la sicurezza e la democrazia, lasciare che la polizia faccia del suo meglio ma anche accettare che siamo in una società dove possono esserci dei rischi. Qualche volta gli occidentali sembrano dei bambini, vogliono sentirsi dire che sarà tutto a posto, sempre, che non succederà nulla di male. Bé, garantire questo è impossibile. Le società mature devono saper accettare un livello di rischio. Ma allo stesso tempo ricordiamoci che il rischio di finire vittime della follia estremista è molto più basso di quello di essere investiti in strada".Sono passati 13 anni dall'11 settembre, ma la violenza non pare destinata a fermarsi."È presto per dire se stiamo meglio o peggio di allora. Sono cresciuti i sentimenti contro i migranti, c'è stata una radicalizzazione. Ma se guardiamo ai grandi numeri ci sono più persone di origini diverse che vivono l'una accanto all'altra oggi che nel 2011. Dobbiamo darci tempo. Io sono ottimista e penso che fra cento anni questa decade sarà vista come l'inizio di un modo di convivenza, non solo di odio".Quindi lei non crede alla teoria dello scontro di civiltà?"Io parlerei di penetrazione fra civiltà diverse. Fra qualche anno non sarà strano avere un nero italiano e un premier britannico di origine cinese. È un'integrazione di mondi: l'essenziale è non alimentare sentimenti di paura per l'altro". nike air max colorate,Bershka Young Designers Project 2014: Jule Waibel ed il suo abito origami

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Buy online nike air max colorate, Fonsai, chiusa l'inchiesta sul "papello" - Repubblica.it Salvatore Ligresti(ansa) MILANO - Il pm di Milano Luigi Orsi ha chiuso il filone di indagini su Fonsai nei confronti dell'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e di Salvatore Ligresti con l'accusa di ostacolo all'attività di vigilanza della Consob in relazione alla vicenda del cosiddetto 'papello'. Ecco il papello tra Nagel e Ligresti di WALTER GALBIATIIl documentoL'avviso di conclusione delle indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato notificato dalla Gdf di Milano. Il filone di indagine a carico dell'ad di Piazzetta Cuccia e di Ligresti era nato nell'estate del 2012 nell'ambito della più ampia inchiesta del pm Orsi sul gruppo dell'immobiliarista di Paternò. L'inchiesta vede al centro il presunto patto segreto, che sarebbe stato siglato il 17 maggio 2012, nella sede del gruppo Compass tra Nagel e Salvatore Ligresti. Un'intesa finalizzata, secondo l'accusa, ad assicurare alla famiglia siciliana, responsabile del dissesto del gruppo assicurativo Fonsai, una lauta buonuscita - circa 45 milioni di euro per le quote in Premafin più una serie di benefit per l'ingegnere e i suoi tre figli Paolo, Jonella e Giulia - nell'ambito del piano di salvataggio predisposto da Unipol per Fonsai.Per il pm Luigi Orsi, il "papello" sarebbe un accordo segreto tra la famiglia e Mediobanca per aggirare l'intervento del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, che il 27 gennaio in un incontro con Nagel, Cimbri, gli avvocati e l'advisor dei Ligresti, Gerardo Braggiotti, aveva posto il veto a eventuali vantaggi al costruttore di Paternò nell'ambito del salvataggio di Fonsai. Il giorno dopo, gli stessi protagonisti si incontrano con Ghizzoni per renderlo partecipe dell'accordo. Nagel, dopo aver ricevuto un invito a comparire, il primo agosto 2012 si era presentato davanti al pm, presso la sede del Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, ed era stato interrogato per diverse ore. Come specificato nel capo di imputazione, gli investigatori hanno trovato il cosiddetto 'papello' custodito nella cassaforte dell'avvocato Cristina Rossello, segretaria del patto di Mediobanca. Nel foglio sottoscritto dall'ingegnere siciliano e siglato dall'amministratore delegato di Mediobanca, l'ex patron di Fonsai e i suoi figli elencavano i benefici che avrebbero desiderato fossero loro riconosciuti, in vista della loro uscita dal controllo di Fonsai: 45 milioni per la cessione del 30% di Premafin, il riconoscimento ai tre figli di Ligresti e allo stesso Salvatore di 700 mila euro a testa per cinque anni, nonchè incarichi, consulenze, benefit altri vantaggi come le vacanza gratuite al Tanka Village in Sardegna sotto forma di pagamento dell'affitto degli appartamenti all'interno del complesso turistico.Le carte. I due sono accusati di ostacolo alle funzioni di vigilanza, perché come si legge nel documento di chiusura indagine "in concorso tra loro, NAGEL quale amministratore delegato di Mediobanca Spa e promotore dell'operazione di salvataggio del gruppo Premafin Spa/Fondiaria Sai Spa, LIGRESTI quale dominus del gruppo anzidetto, consapevolmente ostacolavano la funzione di vigilanza della Consob con riferimento all'esistenza e alle circostanze della trattativa - tra la banca e la famiglia Ligresti - finalizzata a regolamentare l'uscita di Ligresti dal gruppo Premafìn Spa/Fondiaria Sai Spa". In particolare, "mentre la holding e la sub holding del gruppo Ligresti, rispettivamente Premafìn Spa e Fondiaria Sai Spa, versavano in una situazione di crisi tale da esigere adeguato aumento di capitale e mentre era in corso (gennaio 2012) una trattativa tra la famiglia Ligresti, le principali banche creditrici (tra le quali Mediobanca) e la Unipol Gruppo Finanziario Spa, fìnalizzata a realizzare l'ingresso di quest'ultima nel capitale sociale di Premafìn Spa e quindi di Fondiaria Sai Spa, il 17 maggio 2012 NAGEL e LIGRESTI siglavano un documento manoscritto intestato "accordi tra famiglia e Nagel, Pagliaro, Cimbri, Ghizzoni" acquisito agli atti nel quale figurano elencati una serie dì utilità da riconoscere ai membri della famiglia Ligresti". Ai Ligresti, nonostante pubblicamente si dicesse che non sarebbe toccato nulla, in realtà privatamente si riconosceva loro loro l'importo di euro "45 milioni netti per il 30% di Premafìn, con altri ai quattro 700mila euroall'anno per cinque anni a testa, J. (Jonella Ligresti) buonuscita per la carica, G. (Giulia Ligresti) buonuscita + consulenza in Compagnie Monegasque, P. (Paolo Ligresti) buonuscita e mantenimento della dirigenza nella società svizzera. Ing. (Salvatore Ligresti) contratto Hines, uso gratuito per cinque anni uffici Milano LOcatelli e Repubblica e Roma piazza di Spagna, segreterie attuali, autisti attuali, foresterie Milano e Roma, auto attualmente util affìtto per cinque anni appartamenti al Tanka, Fondazione Giulia con attuale dotazione, Cesarina e Cascina di Milano". L'accordo non era stato comunicato alla vigilanza di mercato e anzi era tenuto nascosto mediante consegna all'avv. Cristina Rossello, segretario del patto dì sindacato dì Mediobanca. nike air max colorate G20, scontro sull'Ucraina. Obama: "Aggressione russa minaccia al mondo". Putin, giallo sull'abbandono del vertice - Repubblica.it BRISBANE - E' giallo su un possibile abbandono in anticipo del vertice del G20 di Brisbane da parte del presidente russo Vladimir Putin. Una notizia filtrata dalla delegazione russa, ma poco dopo smentita dal portavoce del Cremlino. "Non è vero - ha detto Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti - Gli interlocutori hanno sollevato la questione, ma questa è una situazione comune, di routine". Il summit è stato dominato dalle tensioni tra l'Occidente e la Russia sull'Ucraina. Pare che il leader russo non abbia gradito il clima di ostilità che lo ha accolto. La cancelliera, Angela Merkel, ha proposto nuove sanzioni. Gli australiani sono indignati per le esercitazioni della marina militare russa a poca distanza dalle loro acque territoriali e in pieno G20. Il premier canadese Harper, da parte sua nella cerimonia iniziale dei saluti, avrebbe detto a Putin: "Ti stringo la mano ma ho una cosa sola da dirti: vattene dall’Ucraina". Ma l'attacco più deciso Putin l'aveva ricevuto poco prima dal presidente Usa, Barack Obama, che ha definito l'aggressione russa "una minaccia per il mondo". Parlando a Brisbane ha rivendicato che gli Stati Uniti, come sola superpotenza mondiale, guidano l'opposizione della comunità internazionale "all'aggressione" russa contro Kiev "che rappresenta una minaccia al mondo, come abbiamo visto nello sconvolgente abbattimento dell'MH17 (ndr il volo della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo precipitato il 17 luglio scorso sui cieli dell'Ucraina orientale)". E dopo un incontro multilaterale tra Stati Uniti, Giappone e Australia è filtrata una durissima presa di posizione collettiva: i tre paesi si oppongono alle "azioni destabilizzanti" della Russia in Ucraina, chiedendo che i responsabili della distruzione dell'aereo MH17, a luglio, "vengano rinviati a giudizio". FOTO / Tv russa: "Scatto dimostra che l'aereo malese Mh17 è stato abbattuto da Kiev". Ma l'immagine non convinceTensioni fra Usa e Russia. Fra Washington e il Cremlino le relazioni sono tese. Poco dopo l'intervento di Obama, il viceministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov, ha dichiarato che non si è registrata nessuna svolta o miglioramento delle relazione russo-americane dopo l'incontro tra Putin e Obama a margine del G20. "Qualsiasi contatto ai massimi livelliè importante. Tuttavia affermare che dopo questo abbiamo una nuova prospettiva, specialmente riguardo alla normalizzazione delle relazioni bilaterali con gli Usa, non corrisponderebbero al vero e la reposnabilità della stagnazione nelle nostre relazioni e del tutto e completamente colpa degli americani", ha detto Ryabkov.G20, colloquio informale Obama-Renzi Crescita e lavoro. Intervenendo al G20, Obama ha ricordato quanto sia importante per la comunità internazionale intervenire al più presto su crescita e lavoro. "In questi anni gli Usa hanno dato lavoro a più persone di tutte le economie sviluppate insieme. Ma non ci si può attendere che portino l'economia mondiale sulle loro spalle. Dunque il G20 ha la responsabilità di agire per stimolare la domanda, investire di più e creare posti di lavoro", ha detto il presidente Usa. E ha esortato i leader del G20 ad impegnarsi concretamente a creare occupazione, aggiungendo che la ricetta non può che essere quella di investire sulla crescita. Il presidente Usa ha citato i massicci investimenti che in America hanno consentito di ridurre la disoccupazione al 5,8%, il livello più basso dal luglio 2008, prima dell'esplosione della crisi. "Qui a Brisbane i paesi del G20 hanno la responsabilità di agire, incoraggiando la domanda e investendo di più in infrastrutture per creare posti di lavoro per la gente di tutte le nostre nazioni", ha aggiunto Obama. LEGGI Renzi in Australia per spingere sulla crescita di FRANCESCO BEIFOTO Le proteste contro il G20 in Australia"No a dispute territoriali in Asia". A margine di un discorso tenuto all'università di Brisbane, Obama ha messo in guardia contro le dispute territoriali che minacciano di degenerare in conflitti, alludendo al confronto tra la Cina e diversi vicini nel mar cinese meridionale e orientale. Evocando "i pericoli che potrebbero minacciare i progressi registrati in Asia", ha puntato il dito contro "le dispute territoriali...Che minacciano di degenerare in conflitti". "Noi - ha aggiunto - pensiamo che le azioni e i ppoli abbiano il diritto di vivere in sicurezza e in pace, che la sicurezza in asia non debba essere basata sulle sfere d'influenza, la coercizione o l'intimidazione con i grandi paesi che molestano i piccoli, ma il rispetto del diritto e delle norme internazionali e la soluzione pacifica delle dispute".Cambiamento climatico. A Brisbane, Obama ha anche sottolineato che Washington "guida anche la lotta contro Ebola in Africa occidentale". Sulla questione del cambiamento climatico, ha affermato che l'accordo Usa-Cina sulle emissioni di gas serra dimostra che un accordo mondiale è possibile. E ha annunciato che gli Stati Uniti metteranno a disposizione dei paesi emergenti tre miliardi di dollari per combattere i cambiamenti climatici dovuti ai gas serra e all'inquinamento.