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- Zalando.it air max donna prezzi - Zalando.it. Factory price clearance sale air max donna prezzi in Luxury Items store Elezioni in Romania, vince Iohannis. Ponta ammette la sconfitta - Repubblica.it BUCAREST - E' la seconda svolta di speranza dei romeni, quasi venticinque anni dopo la sanguinosa caduta del Conducator, il brutale tiranno Nicolae Ceausescu. Al secondo turno delle elezioni presidenziali svoltesi ieri nel paese balcanico membro di Unione europea e Nato, il candidato del centrodestra, cioè il 'signor mani pulitè sindaco di Sibiu e di origini tedesche Klaus Johannis, ha vinto. E'stato il suo avversario, il discusso premier uscente socialista ma autoritario Victor Ponta, ritenuto il candidato del vecchio sistema di corruzione e complicità con gli ex della Securitate (la famigerata polizia segreta di Ceausescu) a riconoscere la sconfitta. Dopo ore di appassionante testa a testa, Ponta ha gettato la spugna. Ma ha anche detto che non vuole dimettersi dalla carica di primo ministro, dato che le elezioni parlamentari e presidenziali entrambe a suffragio universale in Romania sono ben distinte."Ho chiamato il signor Johannis per felicitarmi della sua vittoria, il popolo ha sempre ragione", ha detto il 42enne Victor Ponta ambizioso e iperottimista fino a poche ore prima. Secondo gli exit poll, e a quanto pare anche a causa del determinante voto degli oltre 4 milioni di cittadini romeni viventi all'estero, di cui 900mila in Italia, Klaus Johannis ha avuto la meglio. Si apre ora una nuova partita, nel paese che prima della seconda guerra mondiale era povero ma vitale, poi cadde sotto la forma più spietata di regime di tipo sovietico (il primo dittatore, Gheorghe Gheorghiu-Dej, fece sparire nel GuLag mezzo milione di intellettuali, imprenditori, diplomatici, accademici, decapitando l'élite nazionale), poi venne Ceausescu con promesse di più libertà ma una dittatura ancor più personale e spietata sul modello nordcoreano."Tace si face", taci e lavora, è il motto di Klaus Johannis, il centrista di origine tedesca - ma ha moglie romena e parla romeno perfettamente - che è anche il signor mani pulite, e a Sibiu (Siebenbergen in tedesco, Nagyszeben in ungherese) capitale della regione dove le minoranze magiara e tedesca sono numerose, ha governato alla meglio, rilanciando la città e lottando senza pietà contro la corruzione. Ecco la chiave del voto romeno: non tanto centrodestra contro centrosinistra, nonostante l'affiliazione dell'alleanza moderata di Johannis al Ppe e di Ponta ai socialisti europei. Bensì scontro tra vecchio e nuovo, tra vecchie camarillas di ex della Securitate e oligarchi loro amici contro gente desiderosa di ammodernare il paese, e rendere meno corrotte e più pulite le istituzioni. Il dinamico, impetuoso sviluppo economico - due esempi per tutti, Dacia marchio low cost di Renault trionfante in tutto il mondo, e la fabbricazione di telefonini Lumia, ex Nokia, de localizzata a casa dei romeni - ha risollevato il paese dai decenni della lunga notte tirannica, ma le vecchie caste di potere spesso restano tranquille al comando. E nel paese, il secondo più povero della Ue dopo la Bulgaria, i giovani sempre più numerosi decidono di partire. Adesso forse con Johannis potrà cambiare. Ma fino alle parlamentari del 2016 la coabitazione tra il presidente-mani pulite e il governo di Ponta ancora in carica sarà difficile e dura. Il voto all'estero. Affluenza molto alta, sia in Romania che all'estero, dove vive una diaspora di oltre tre milioni di romeni. In Italia lunghe file presso i centri di voto allestiti nelle ambasciate. L'Italia - dove vivono quasi 900mila romeni - non fa eccezione. A Venezia stamattina si sono formate lunghe code in Strada Nuova, in pieno centro storico, davanti all'Istituto di cultura romeno dov'è allestito il seggio, con 600 persone in fila e tempi di 4-5 ore d'attesa prevista per entrare al seggio. Code infinite anche a Bologna, davanti al consolato di via Guelfa, mentre a Roma è stata chiusa al traffico, per consentire un voto senza problemi alla gente in coda, la sede consolare di via del Serafico..

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Roma, Destro: ''Alle critiche rispondo sul campo, voglio vincere per ritrovare la Nazionale'' - Repubblica.it Mattia Destro(agf) ROMA – "Dicono che sono svogliato e che ho un brutto carattere ma chi mi è vicino sa che non è così. Non mi fa arrabbiare essere messo in discussione, la risposta viene data subito sul campo e finché rispondo in questo modo sono contento”. Mattia Destro, ai microfoni di Roma Radio, fa il punto sul suo momento personale e su quello della formazione giallorossa, sempre all’inseguimento della Juventus in campionato. ”Nello spogliatoio c’è la voglia di conquistare un titolo importante e di fare felici i tifosi”.I POSTUMI DEL BAYERN – Il centravanti della Roma torna anche sul pesante ko contro il Bayern Monaco. ”E’ logico che dopo una sconfitta del genere ci rimani male. Non ci sono dubbi nello spogliatoio, quando uno è convinto delle proprie qualità e ha la certezza di far bene non può fare altro che continuare a spingere per raggiungere gli obiettivi”. Destro esalta i tifosi giallorossi e incassa col sorriso il paragone con Pippo Inzaghi. ”L’Olimpico è strepitoso, sentire tutta questa gente che grida il tuo nome è un’emozione unica. Prometto un gol nel derby. Il paragone con Inzaghi è importante per me, è stato un grandissimo attaccante e riuscire a fare quello che ha fatto lui in carriera sarebbe un bellissimo traguardo”.VOGLIO LA NAZIONALE – L’attaccante risponde a chi critica le sue espressioni quando non riceve palla in campo. ”Per un centravanti il gol è la cosa più importante, se non segni sono problemi. Le mie facce quando non mi passano il pallone sono smorfie divertenti. So che ci sono tante cose in cui devo migliorare, soprattutto devo diventare più forte, senza mai fermarmi. Il mister mi stimola molto, io cerco di dimostrare sul campo le mie qualità e ripagare la fiducia. Le voci di mercato sull’Arsenal? Fa piacere, vuol dire che lavori bene e che il percorso è giusto”. L’obiettivo di Destro è riconquistare Antonio Conte. ”La Nazionale è il sogno di tutti, dispiace non esserci. Mi impegnerò e cercherò di convincere il ct a chiamarmi nuovamente”. air max donna prezzi , Basket, Nba: i Lakers passano ad Atlanta, Kobe Bryant entra nella storia - Repubblica.it Kobe Bryant(afp) ATLANTA -Colpo dei Los Angeles Lakers ad Atlanta. La franchigia gialloviola supera114-109 gli Hawks grazie all’ennesima prestazione maiuscola di Bryant. I 38 punti siglati alla Philips Arena permettono a Kobe di entrare nella storia, diventando il quarto cestista a superare quota 32.000 punti nella storia della Nba.MICHAEL JORDAN VICINO -Oltre a Kobe, soltanto le leggende Kareem Abdul-Jabbar (38.387), Karl Marole (36.928) e Michael Jordan (32.292)hanno totalizzato più punti in Nba. Per “The Black Mamba” il sorpasso sull’ex stella di Chicago Bulls è imminente. La vittoria ad Atlanta permette alla franchigia di Los Angeles di respirare dopo quattro ko consecutivi. ”Questo primato dei 32mila punti significa molto per me – spiega Bryant a fine gara. Non posso pensare al lavoro fatto in questi 19 anni per ottenere questo traguardo. Sono orgoglioso di aver ottenuto tutto questo”.Da segnalare, per i Lakers, anche i 20 punti di Boozer e i 18 di Hill. Nick Young dà il suo contributo con 17 punti all’esordio stagionale dopo un infortunio, 15 punti e 10 assist per Jeremy Lin,mentre per i padroni di casa non bastano di 29 di Millsap e i 23 di Teague. NEW YORK ANCORA KO - Ennesima sconfitta, la nona in dodici match, per New York. I Knicks cadono a Milwaukee 117-113. Bucks trascinati dalla triple di Ilyasova e Middleton, mentre per la squadra di coach Fisher non basta la prestazione super di Carmelo Anthony (26 punti). Orfana di Durant e Westbrook, Oklahoma cade a Utah. I Jazz vincono nettamente 98-81, decisivi canestri di Alec Burks, 20 punti e 14 rimbalzi, 16 punti e 15 rimbalzi per il turco Enes Kanter. Rimane invece l’amaro in bocca agli uomini di Scott Brooks che hanno in Jeremy Lamb il miglior realizzatore con 19 punti.Infine, successo esterno 106-100 dei New Orleans Pellicans contro i Sacramento Kings. Per la franchigia della Louisiana da segnalare Anthony Davis, 28 punti, 22 per Ryan Anderson. Battuta d’arresto invece davanti al pubblico amico della Sleep Train Arena per Sacramento, nonostante i 24 punti di DeMarcus Cousins.I RISULTATI DELLE PARTITE -Questi irisultati delle partite della regular season Nba: Atlanta Hawks-Los Angeles Lakers 109-114; Milwaukee Bucks-New York Knick 117-113; Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 98-81; Sacramento Kings-New Orleans Pelicans 100-106. air max donna prezzi,Jobs act, Poletti: "Entro anno ok contratto tutele crescenti" - Repubblica.it Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti(fotogramma) FIRENZE - Entro fine anno il governo intende arrivare all'approvazione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando con i giornalisti a margine di un convegno dell'Assocalzaturifici a Firenze. Il giorno dopo le manifestazioni organizzate in tutta Italia da Fiom e sindacati di base, che hanno fatto registrare scontri in alcune città, il ministro rassicura sulle priorità dell'esecutivo: "Il contratto a tutele crescenti - ha detto - è il primo obiettivo che vogliamo portare in porto per fine anno, per fare in modo che a gennaio le imprese e i lavoratori possano utilizzare le scelte che abbiamo fatto nella legge di Stabilità di riduzione del costo di modo che la percentuale di contratti a tempo indeterminato cresca in maniera importante. Oggi sui nuovi avviamenti valgono il 15% ed è un numero troppo basso, noi vogliamo che i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti aumentino percentualmente e quindi lo faremo sicuramente per l'inizio d'anno". Il ministro è sicuro che le scelte del governo porteranno risultati positivi: "È naturale che il governo si interroghi e valuti se le cose che sta facendo sono quelle giuste, ma noi confermiamo la nostra convinzione: noi siamo convinti che le cose che stanno dentro la legge delega e la legge di Stabilità sono scelte che tendono a rendere più stabile il lavoro, meno precario, meno costoso e aiutano le imprese ad avere più certezze che è la condizione perché facciano investimenti e promuovano lo sviluppo. Da questo punto di vista - ha aggiunto Poletti - siamo convinti di aver scelto la strada giusta e pensiamo di portarla a compimento". Per quanto riguarda, poi, le contestazioni, Poletti esclude che siamo di fronte a un clima di scontro sociale da anni Settanta. "Oggi c'è una situazione oggettivamente difficile, di tensione sociale e di problematiche - ha sottolineato il ministro - perché veniamo da sette anni di crisi. Ma il problema è di dare una risposta a queste tensioni, risolvere i problemi. Oggi siamo in questa situazione anche perché le decisioni non si sono prese e i problemi non si sono affrontati. L'Italia deve puntare a promuovere delle opportunità ed è quello che stiamo facendo".Area Dem: "Da Landini offese fuori luogo". E, mentre prosegue il dibattito all'interno del Partito democratico sull'accordo raggiunto sul Jobs act (anche se per il vice segretario del Pd, Debora Serracchiani, la divisione interna è in gran parte superata: "Credo che in questo momento chi ritiene che il testo" del Jobs act "non sia ottimale è una minoranza"), le parole del segretario della Fiom, Maurizio Landini, hanno suscitato la reazione dell'area riformista del Pd. Il capogruppo alla Camera Roberto Speranza giudica "un'offesa del tutto fuori luogo", il fatto che il leader sindacale abbia definito la mediazione interna del Pd "una presa in giro". "Io - ha detto a margine della convention dell'Area riformista del Pd, in corso a Milano - ho molto rispetto per chi protesta in queste ore, per chi ha opinioni diverse. Dobbiamo lavorare ad un nuovo rapporto tra politica e soggetti sociali dopo di che - ha aggiunto - il parlamento decide". È il Parlamento, sottolinea Speranza, che decide le leggi del Paese e dai sindacati "i toni troppo aspri che abbiamo ascoltato in questi giorni non aiutano neanche le battaglie giuste. Dobbiamo lavorare per un nuovo rapporto tra politica e soggetti sociali". Sulla stessa linea di Speranza anche Cesare Damiano, ex ministro e parlamentare Pd: "Rispetto Landini e pretendo rispetto. Non vanno contrapposti i luoghi di discussione - ha detto rivendicando i risultati raggiunti non solo sul reintegro nel caso di licenziamenti disciplinari - il sindacato fa il suo mestiere e noi ne facciamo un altro. Landini ha il diritto di dire quel che vuole. Penso che le sue parole siano state inappropriate. Non scendo a quel livello polemico". Di "conflitto un po' troppo intenso, forse, con le organizzazioni sindacali", parla anche il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, che, però, non vede nel clima teso un motivo per fare passi indietro. "Non siamo spaventati dal pagare quello che può apparire un piccolo prezzo di consenso nel breve periodo, per realizzare il cambiamento", ha detto intervenendo all'assemblea dell'associazione 'Liberta' eguale' a Orvieto. Le riforme del governo, non sono "solo veloci, ma hanno il capitale politico del consenso", ha aggiunto. Poi, per quanto riguarda le modifiche al testo, ha spiegato che nel Jobs Act viene riconosciuto che un licenziamento che "non avviene per cattiveria comporti una compensazione chiara per il lavoratore a seconda della sua anzianità. Già oggi il 70% dei licenziamenti economici finisce con una conciliazione" rimarcando come "se affermo le tutele crescenti nei licenziamenti economici devo mantenere la stessa filosofia nei disciplinari, con una chiara tipizzazione".Difende l'accordo raggiunto due giorni fa il presidente del Pd, Matteo Orfini: "È un punto di equilibrio positivo che finirà con estendere tutele e diritti a una parte del mondo del lavoro che oggi non le ha. Dentro il testo della legge delega ci sono tante misure che sono quelle che in questi anni ci ha sollecitato il sindacato". Per il presidente dei democratici nel provvedimento ci sono "molte cose positive per i lavoratori. C'è il disboscamento dei contratti precari, che era una delle priorità indicata dalla Cgil e che abbiamo rafforzato nell'ultimo accordo di due giorni fa - spiega .- C'è un investimento molto forte sulla detassazione dei contratti a tempo indeterminato per far sì che il lavoro stabile costi meno e sia più conveniente di quello precario. Ci sono più risorse per gli ammortizzatori sociali, ci sono i primi investimenti importati per sconfiggere il precariato della Pubblica amministrazione e un miliardo per i precari della scuola" conclude Orfini.Bersani: "Errore mettere in mezzo art.18". Alla convention riformista ha partecipato anche l'ex segretario Pd, Pier Luigi Bersani che, oltre a lanciare stoccate a Renzi sul Patto del Nazareno e a ribadire l'appartenenza al partito, ha parlato del Jobs act: "Purtroppo rimettere il dentifricio nel tubetto è difficile", ha detto in merito alle scelte effettuate finora. Per lui, non era necessario "dopo due anni rimettere in mezzo l'articolo 18", ma per spingere il lavoro occorreva puntare piuttosto "rilanciare la produttività come in Germania". "Adesso si sta cercando di mettere delle pezze, ma tant'è", ha aggiunto. Poi, per quanto riguarda il rapporto del governo con i sindacati, ha aggiunto: "Una sinistra di governo deve essere anche liberale", ma con il governo Renzi "qui mi sa che si sta un po' appannando", ha detto, ricordando che il premier "non riceve i sindacati, ma gli imprenditori e i vertici degli ordini". "In questo Paese - ha detto ancora - per lavorare non bisogna essere per forza iscritti ad un sindacato, ma a un ordine...Mi piacerebbe che la sinistra di governo non dimenticasse la capacità di indignarsi", ha aggiunto poi, tornando a criticare le scelte di Fiat: "La più grande azienda italiana va via, mette la sede fiscale in Gran Bretagna, scorpora la Ferrari indebolendo l' assetto industriale e nessuno dice niente: applausi. Almeno - ha concluso - caviamoci la soddisfazione di dire che non siamo d'accordo".

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