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- Zalando.it air max 90 fluo - Zalando.it. Save up to 70%, you can choose a beautiful brand air max 90 fluo outlet online shop are good selection for you Basket, Sassari travolge Pesaro e torna al comando - Repubblica.it Duello Ross-Lawal(lapresse) SASSARI – Sassari rispetta i pronostici e con un agevole successo (92-64) su Pesaro torna in vetta alla classifica agganciando Venezia e Reggio Emilia. Gara senza storia al PalaSerradimigni. Gli uomini di Sacchetti hanno impiegato 10’ per prendere le misure agli avversari. Poi, una volta andati avanti di 10 lunghezze, si sono sciolti e hanno indirizzato la partita sui binari più congeniali. Il migliore tra i padroni di casa alla fine è stato Sanders, autore di 27 punti. A Pesaro, invece, a nulla sono serviti i 22 punti di Ross.UNA GARA SENZA STORIA – Chiuso il primo quarto sul 24-13, il Banco accelera e arriva fino al 30-13. Poi si prende una pausa e fa arrabbiare Sacchetti, che chiama un time out e chiede massima concentrazione nonostante Pesaro non riesca proprio a impensierire i sardi. A metà gara Sassari conduce 45-31. Al rientro dall’intervallo, Logan e compagni aggiustano anche la mira anche dal perimetro e migliorando le percentuali al tiro scavano un profondo solco (58-39 del 25′). #video-100834343 {position:relative;}#video-100834343 .overlay-play {position:absolute;width:100px;height:100px;left:229.0px;top:120.5px;background:transparent url('http://video.repubblica.it/common/static/player/2014/images/rrtv/player-placeholder-play.png') center center no-repeat;} Condividi LE SECONDE LINEE AUMENTANO IL DIVARIO – Una bomba del ritrovato Devecchi fissa il 66-49 con cui si apre l’ultima frazione di gioco. Nel quarto finale Sacchetti dà spazio alle seconde linee, da Todic a Sacchetti, da Devecchi a Chessa, e fa riposare il quintetto titolare in vista della sfida decisiva di Eurolega di venerdì contro Novgorod. Ma anche così il Banco non rallenta e chiude con 28 punti di vantaggio.SASSARI-PESARO 92-64(24-13, 45-31, 66-49) Sassari: Brooks 3, Chessa 8, Devecchi 11, Dyson 3, Lawal 2, Logan 13, Merella, Sacchetti 9, Sanders 27, Sosa 11, Todic 5, Vanuzzo. All.: Sacchetti. Pesaro: Basile, Crow n.e., Judge 9, Musso 10, Myles n.e., Raspino 6, Reddic 14, Ross 22, Tortù, Williams 3. All. Dell’Agnello. Arbitri: Paternicò, Vicino, Aronne. Note – tiri da tre: Sassari 18/47, Pesaro 6/23; tiri liberi: Sassari 12/14, Pesaro 6/11; rimbalzi: Sassari 43, Pesaro 40..

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Liu Jo, ecco il bracciale must have dell'estate 2013! air max 90 fluo , Nestlè-Perugina, licenziata per un post su Facebook. L'azienda: minata l'autorevolezza di chi fa rispettare le regole - Repubblica.it PERUGIA - Una dipendente della Perugina-Nestlè è stata licenziata per giusta causa. Quale? Un post sul suo profilo Facebook. Il suo nome è Marilena Petruccioli, alla Perugina dal 1996, componente della Rsu aziendale e per giunta categoria protetta, conseguenza del grave infortunio sul lavoro di cui fu vittima nel 1997. Sindacalista e disabile, licenziata in tronco, con notifica nella giornata di oggi. Quanto basta a far insorgere Fai-Cisl dell'Umbria, con il segretario generale regionale Dario Bruschi che denuncia "un atto unilaterale inaccettabile, giunto come un fulmine a ciel sereno" che "getta al vento le relazioni sindacali" con il Gruppo Nestlè.Ma cosa ha scritto di così potente Marilena, sul suo profilo Facebook, da far detonare le relazioni sindacali? Il post della discordia non è riportato nella denuncia dei sindacati. Bruschi spiega che riguardava "un fatto accaduto in un'altra azienda, ma probabilmente una serie di circostanze ha portato a ritenere che facesse invece riferimento alla Perugina-Nestlè". Come si vedrà, forse le cose non stanno esattamente così. E allora, non resta che cercare, rovistando nella corrispondenza "social" di Marilena. I "furbetti". La signora è molto attiva su Facebook. E, tra una massima filosofica e la citazione di una canzone, infila un paio di post al vetriolo di carattere aziendale. Uno, scottante, è piuttosto datato: 23 agosto, quando Marilena prende di petto "tutti quei dirigenti che, da bravi furbetti, hanno utilizzato il loro ruolo per sistemare amichetti, parenti, amichette e se stessi, nascondendo illeciti, creando una bella squadra di furbi arroganti e vagabondi che sono la zavorra che ti porta a fondo sia come paese che come aziende. Poi, si permettono anche di fare i moralisti, i giudici. Ma fatemi il piacere, almeno arrivati a sto punto abbiate il buon gusto di tacere". Marilena non fa nomi, ma le accuse sono gravissime. Parole che, se sussurrate nei corridoi dello stabilimento, volano via risucchiate dalle prese d'aria. Messe per iscritto, nero su bianco, a disposizione dei colleghi e amici della tribuna internettiana, pesano come inamovibili macigni. Certo, era il 23 agosto. Forse qualcuno lo ha fatto notare alla dirigenza Nestlè soltanto di recente. O forse è un altro il post con cui Marilena, dalla prospettiva dell'azienda, ha oltrepassato i limiti. Il "collare". Forse è quello datato 30 ottobre, poco più di due settimane fa. Indirizzato a un unico ma importante soggetto. "Oggi - scriveva Marilena - mi è capitato di leggere un provvedimento disciplinare in cui il capo del personale di questa azienda - e badate bene non il proprietario, il padrone - ha usato un termine a dir poco vergognoso: COLLARE. Qualcuno dei suoi superiori - sottolinea la signora Petruccioli - dovrebbe fargli un ripassino dei principi che l'azienda per la quale lavora sbandiera ovunque. Il collare lo indossano i cani, non le persone. E certi personaggi che ricoprono certi ruoli dovrebbero stare attenti ai termini che usano in certi atti ufficiali". La signora Petruccioli parla di "questa azienda", facendo forse un uso improprio di quel "questa", intendendo invece "una certa" azienda. Da lì nascerebbe l'equivoco. Ma proprio sul finire del post, Marilena, che come detto è disabile causa infortunio sul lavoro, affonda il colpo con un dettaglio che appare tratto dal suo vissuto. "Tanto più - scrive infatti - che sembrerebbe che 'sto personaggio occupi il parcheggio per invalidi quando si reca a rinforzare i muscoli. Peccato il cervello non ne trae beneficio. Disgustata". E allora, "questa azienda" forse è proprio la Nestlè-Perugina.Ed è questo il post della discordia, a leggere la denuncia del coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Nicola Fratoianni, che sulla vicenda ha presentato un'interrogazione parlamentare. "E' questo il modello di corrette relazioni fra datori di lavoro e lavoratori, cui vuole consegnarci il governo con il Jobs Act?" attacca Fratoianni, che poi spiega come "la giusta causa, secondo l'azienda, sarebbe un post su Facebook in cui la lavoratrice, senza nominare l'azienda, si è opposta al comportamento di un capo-reparto che avrebbe rimproverato un lavoratore dicendogli che per lui era necessario il collare". La tempistica collima. La lettera di contestazione, spiega infatti il segretario Fai-Cisl Bruschi, è arrivata quindici giorni fa. "La scorsa settimana la lavoratrice aveva risposto mandando le sue controdeduzioni e spiegando che il suo post non era riferito alla Nestlè. Oggi nella cassetta della posta ha trovato la lettera di licenziamento".Nestlè: minata l'autorevolezza di chi deve far rispettare le regole. Sulla controversia, Nestlè ha diramato una nota per confermare le accuse rivolte a Marilena Petruccioli e la conseguente lettera di licenziamento. Inviata, secondo Nestlè e contrariamente a quanto denuncia Fai-Cisl, rispettando le regole. Che prevedono, in caso di licenziamento di un sindacalista, l'invio della comunicazione e poi la consultazione con i sindacati. Con il provvedimento che nel frattempo resta in sospeso. Nestlè, dunque, conferma una "intenzione sanzionatoria" e auspica che i "punti evidenziati vengano colti dalle rappresentanze sindacali". I "punti evidenziati", le presunte colpe di Marilena. Che, secondo Nestlè, "a fronte della violazione delle regole di igiene e sicurezza da parte di un collega, ha attaccato pubblicamente i responsabili del personale aziendale, ridicolizzando sui social media il loro impegno teso a far rispettare le stringenti disposizioni igienico-sanitarie e di sicurezza previste all'interno dell'azienda, a tutela dei lavoratori stessi, dei prodotti e dei consumatori". Quanto al post su Facebook, Nestlè imputa alla sindacalista Petruccioli di aver "minato con i suoi commenti pubblici l'autorevolezza di chi all'interno dello stabilimento ha la responsabilità di far rispettare" le regole. E, conclude l'azienda, "risulta fuorviante il tentativo di rappresentare e minimizzare i ripetuti commenti della signora Petruccioli come non riferiti, o riferibili, al contesto dove lei lavora".Sel: il ministro del Lavoro intervenga. Il licenziamento, solo "presunto" secondo Nestlè, per Fratoianni "è un atto gravissimo e discriminatorio, lesivo della libertà e della dignità della lavoratrice. Per questo il ministro del Lavoro deve intervenire". E rispondere alla domanda: può un post circostanziato ma senza nomi essere impugnato quale "giusta causa" per un licenziamento? Per Bruschi, "forse l'azienda ha considerato Marilena Petruccioli una Rsu scomoda in quanto ha sempre espresso le proprie idee in maniera chiara e diretta. Il nostro dubbio è che il suo carattere passionale sia mal digerito da qualcuno nello stabilimento della Perugina. Tutti i livelli della federazione, sostenuta dalla Cisl, da oggi sono impegnati per opporsi a sanare legalmente questo clamoroso autogoal Nestlé, che sbandiera codici comportamentali di correttezza e moralità e poi all'oscuro di tutti licenzia una Rsu, soprattutto una lavoratrice con inabilità fisiche".Una Rsu, lavoratrice con inabilità fisiche. E mamma. Così, mentre la sua vicenda si appresta ad entrare in Parlamento, la vita di Marilena va avanti. Anche su Facebook. "Oggi colloqui 2 media mia figlia giudizio unanime ragazzina educata con un carattere deciso non si fa trascinare ligia al dovere media a tutte le materie 7/2 questa si che e na soddisfazione". air max 90 fluo,Oysho, i pigiami flower power per la primavera 2014

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